“Perdita di gas al Trasimeno: chiarire le cause con urgenza”
Nota di Melasecche (Lega): “inutili i lavori di pulitura dei fondali commissionati dalla Giunta: spesi soldi pubblici senza risultati”
17 Set 2025 16:36
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(Acs) Perugia, 17 settembre 2025 - “La notizia della rottura di una tubatura del gas nei pressi del porto di Tuoro, località Punta Navaccia, avvenuta nel corso della giornata di martedì 16 settembre, è di estrema gravità e richiede un chiarimento immediato. Al momento non sono ancora note le cause dell’accaduto, ma non si può escludere che a provocare il danno sia stata l’elica di un’imbarcazione. Se così fosse, si confermerebbe quanto già denunciato da esperti e operatori del settore: il livello del lago Trasimeno è talmente basso che le eliche rischiano di toccare il fondale, con conseguenze potenzialmente disastrose”. È quanto scrive, in una nota, il capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche secondo il quale “è ancora più grave, in questo quadro, che siano stati mantenuti in servizio traghetti non idonei all’attuale livello dell’acqua, aggravando i rischi per la sicurezza”.
“Una fuga di gas sott’acqua – avverte Melasecche - rappresenta un pericolo enorme sia dal punto di vista ambientale che della pubblica incolumità. Nella mattinata di ieri la navigazione è stata interrotta in tutto il lago, salvo poi essere parzialmente ripristinata sulle tratte Castiglione–Isola Maggiore, Passignano–Isola Maggiore e Polvese–San Feliciano. È rimasto invece interdetto il collegamento da Tuoro verso l’Isola Maggiore fino alla mattinata odierna, sia per i traghetti pubblici che per le imbarcazioni private. A farne le spese più onerose – osserva - è stata la comunità di Isola Maggiore, rimasta di fatto isolata: le attività commerciali hanno subito un danno rilevante, i cittadini non hanno potuto spostarsi verso la terraferma e chi si trovava fuori non è riuscito a tornare a casa. Una situazione inaccettabile, che dimostra come le conseguenze di una simile emergenza non siano solo tecniche, ma incidano direttamente sulla vita quotidiana delle persone e sull’economia locale”.
“Non va dimenticato – aggiunge Melasecche - che i lavori di pulizia dei fondali, non dragaggi, presentati dall’amministrazione regionale come soluzione ai problemi di navigabilità, sono stati predisposti dalla Giunta solo dopo le continue sollecitazioni da me avanzate anche in Aula. Ebbene, i fatti dimostrano che quegli interventi si sono rivelati inefficaci: le zone interessate dai lavori, ovvero Passignano sul Trasimeno, San Feliciano e Castiglione del Lago, risultano tuttora non navigabili e le imbarcazioni continuano ad avere difficoltà a manovrare”.
“Nel caso specifico di Passignano – spiega -, i lavori hanno interessato le andane, ovvero i percorsi per il rifornimento dei traghetti, ma nonostante gli interventi eseguiti, ad oggi tre andane su quattro sono inagibili. Una vera e propria beffa che, oltre a rappresentare uno spreco di denaro pubblico, non ha minimamente risolto i problemi reali del Trasimeno. Non a caso, nel corso della risposta alla mia interrogazione sul tema, l’assessore Meloni è apparsa in grande difficoltà, confermando la superficialità con cui la Giunta sta affrontando una questione vitale per il lago e per le comunità che vi gravitano intorno. Ora è indispensabile che le cause della perdita vengano accertate con la massima rapidità e chiarezza: se si trattasse realmente di un’elica, servono immediati provvedimenti sul fronte della sicurezza della navigazione. Se invece così non fosse, sarebbe altrettanto urgente avviare una verifica complessiva di tutte le condotte presenti sul fondo del Trasimeno, per prevenire altri episodi di questo genere”.
“Auspico che la Giunta regionale – commenta Melasecche -si attivi senza indugio, in raccordo con Ministeri, Vigili del Fuoco e autorità competenti, affinché siano messe in campo tutte le misure necessarie per garantire sicurezza, tutela ambientale e continuità dei collegamenti sul nostro lago. Notizia di oggi - continua - è l’entusiastico annuncio roboante dell’assessore Meloni per quanto riguarda l’adduzione dell’acqua da Montedoglio assicurata per novembre, scadenza che appare fortemente problematica dato che in un mese mezzo, massimo due, non risulta realistico progettare, finanziare e realizzare l’impianto di filtraggio delle acque, salvo peraltro tutti i problemi relativi alla quantità reale dell’acqua da trasferire, alla sezione delle tubazioni, che potrebbero rimettere in discussione in riduzione la fatidica cifra annunciata di dieci milioni di metri cubi. Invece di rimanere su notizie vaghe – conclude -, non supportate da documentazione, la Giunta fornisca gli atti relativi”. RED/