“Studio su impatto pandemia nei disabili e Stati generali politiche giovanili: la Regione in ritardo”

Nota di Donatella Porzi

Data:

11 Apr 2024 15:12

Tempo di lettura:

2 minuti, 24 secondi

(Acs) Perugia, 11 aprile 2024 - “Il tempismo è tutto, soprattutto quando ci si deve confrontare con fenomeni di disuguaglianza, marginalizzazione, disagi fisici e psicologici. In questi giorni la Regione ha promosso due iniziative importanti, quali i risultati della ricerca indirizzata ad avere una panoramica sull’impatto che ha avuto il Covid sulle persone con disabilità e la prima giornata umbra degli Stati generali sulle politiche giovanili che si è tenuta lo scorso 10 aprile. Affrontare temi così cruciali per la tenuta del nostro tessuto sociale ed economico è un dovere per chi governa, ma mi sfugge la tempistica con la quale la Regione abbia sentito ‘l’urgente’ necessità di farlo”: lo afferma la consigliera regionale Donatella Porzi (gruppo misto).


“Grazie ai risultati della ricerca - spiega - la Regione ha capito non solo che la pandemia ha messo a dura prova una fascia di popolazione già particolarmente fragile - quella dei portatori di disabilità - accentuando le disuguaglianze e l’isolamento, ma anche che senza il supporto delle scuole (in Umbria ingiustificatamente chiuse più a lungo che in altre regioni) e di servizi domiciliari alternativi, il peso dell’assistenza è ricaduto completamente sulle famiglie, che si sono trovate sole ad affrontare una prova inaspettata, dimostrando una grande capacità di reazione e resilienza. Peraltro – aggiungo -  di fronte alla necessità di accudire quotidianamente figli, genitori o parenti, tanti caregiver, soprattutto donne, sono stati costretti a licenziarsi o rinunciare al lavoro esterno. Ben venga, poi, la giornata dedicata alle politiche giovanili. Da tempo ribadisco che c’è bisogno di una ‘comunità educante’ per affrontare i bisogni e le aspettative delle nuove generazioni e contenere l’impatto della pandemia sui nostri giovani, convinta della necessità di riaccendere un confronto proficuo sull’aumento dei casi di disagio psicologico tra i ragazzi, come dimostra un primo bilancio dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, che parla di 650 minorenni che hanno fatto richiesta del bonus psicologico tramite i propri genitori, sottolineando che solo 1 su 10 ha potuto beneficiarne”. 


“Il punto è - prosegue - che i risultati della ricerca sono la risposta alle tante non risposte della Regione, alle continue sollecitazioni, alle segnalazioni, ai suggerimenti da parte di associazioni e persone, agli stessi atti presentati dall’opposizione con i quali si chiedeva di investire, di mettere in atto misure tempestive ed efficaci per includere le persone disabili, che già necessitano di risorse straordinarie anche per la gestione delle attività di routine, nella sua risposta alla pandemia. Allo stesso modo, gli Stati generali delle politiche giovanili arrivano con un grave ritardo rispetto all’urgenza di garantire, sia a livello istituzionale che sociale, un’attività continuativa di sostegno ai nostri ragazzi e delle famiglie, tanto che più volte ho sollecitato la Regione ad istituire la figura dello psicologo scolastico e dello psicologo di base per potenziare i servizi che tante persone non possono permettersi di pagare. Nel frattempo, c'è un altro dato allarmante certificato dal Gimbe: l’Umbria è la terza regione italiana per numero di persone che rinunciano a curarsi, pur avendone bisogno, a causa di costi eccessivi, difficoltà di accesso alle strutture e liste d’attesa infinite”.


“Di fronte a questi fallimenti - conclude Porzi - ci aspettiamo che almeno dati ed eventi straordinari siano utili alla Regione per intraprendere azioni senza perdere altro tempo”. RED/PG
 

Ultimo aggiornamento: 16/01/2025