(Acs) Perugia, 16 novembre 2012 - “Sono oltre 5mila i cittadini proprietari di pozzi privati per l'attingimento di acqua ad uso potabile che Umbra Acque vorrebbe costringere ad installare un contatore a proprie spese, dopo aver annullato unilateralmente i contratti in vigore da 9 anni senza peraltro comunicare nulla”. Così il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che “insieme ad alcuni militanti del Carroccio umbro” ha provveduto a consegnare presso gli uffici perugini di Umbria Acque una prima tranche di oltre 190 reclami sottoscritti dai cittadini utenti, “che chiedono di conoscere le motivazioni per le quali non sono state inviate a tutt'oggi le bollette relative ai canoni di depurazione e fognatura che gli stessi da quasi un decennio hanno sempre ricevuto e pagato”.
“Dopo aver fatto annullare con la nostra azione politica l'iniqua richiesta delle quote fisse di un quinquennio – spiega l'esponente del Carroccio -, confermiamo il nostro sostegno ai cittadini utenti, proprietari di pozzi privati realizzati a spese proprie, che ancora una volta Umbra Acque con l'avallo dei Sindaci tenta di spennare, ricorrendo a sotterfugi e ad una lettera con velate minacce. L'obiettivo era di far digerire loro un consistente aumento tariffario che prevede il ritorno della quota fissa appena annullata a furor di popolo, un aumento della base di calcolo forfettaria con in più la richiesta ridicola e inopportuna di installare a proprie spese un contatore. A nostro avviso – conclude Cirignoni - le migliaia di proprietari di pozzi privati che hanno giustamente pagato per depurazione e fognatura, fino a quando Umbra Acque non ha deciso unilateralmente di risolvere i loro contratti, debbono continuare a pagare con il sistema forfettario per tali servizi, senza la quota fissa e senza l'obbligo di mettere il contatore”. RED/as