AGRICOLTURA SOCIALE: “UN NUOVO MODELLO DI WELFARE LOCALE CHE METTE INSIEME L'AGRICOLTURA E IL SOCIALE” - IN II COMMISSIONE PRESENTATE DUE PROPOSTE DI LEGGE A FIRMA BARBERINI-SMACCHI E CHIACCHIERONI (PD)
Nella seduta odierna della Seconda Commissione sono state illustrate due analoghe proposte di legge, presentate, la prima da Smacchi e Barberini (PD), l'altra da Chiacchieroni (PD) che dettano “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”. Le due iniziative legislative, che verranno accorpate in una unica proposta, prevedono sostanzialmente il principio della promozione dell’agricoltura sociale quale strumento di educazione e di attuazione delle politiche sociali e offrono una definizione normativa di fattorie sociali nell’ottica dell’attività di impresa agricola integrata con azioni di carattere socio-sanitario, educativo, di formazione e di inserimento lavorativo, nei confronti di persone svantaggiate o a rischio emarginazione.
04 Ott 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 4 ottobre 2012 - “Un nuovo modello di welfare che mettendo insieme due settori caratterizzati da debolezze storiche, come l'agricoltura e il sociale, può riuscire a diventare un punto di forza”. È la finalità di due proposte di legge complementari, illustrate nella riunione odierna della Seconda Commissione, che mirano sostanzialmente a promuovere l'agricoltura sociale firmate, la prima da Andrea Smacchi e Luca Barberini (PD), l'altra dallo stesso presidente della Commissione Gianfranco Chiacchieroni (PD) e che dettano “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”.
Smacchi, entrando nei dettagli della proposta legislativa, ha tenuto ad evidenziare l'importanza del “sostegno e della diffusione dell'agricoltura sociale come strumento educativo a favore di realtà disagiate e risorsa utile a promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori rurali”. “Nella nostra regione – ha tenuto a ribadire Smacchi - insiste una rete di realtà, a cominciare da istituti carcerari, centri di salute mentale e soggetti operanti nel terzo settore e nella cooperazione, che ben si presta alla pratica dell’agricoltura sociale. Tale proposta di legge rientra, quindi, in quella concezione regionale di sviluppo rurale che è stata efficacemente individuata come nuovo modello di welfare locale. In particolare, il testo prevede il principio della promozione dell’agricoltura sociale quale strumento di educazione e di attuazione delle politiche sociali e offre una definizione normativa di fattorie sociali nell’ottica dell’attività di impresa agricola integrata con azioni di carattere socio-sanitario, educativo, di formazione e di inserimento lavorativo, nei confronti di persone svantaggiate o a rischio emarginazione.
Chiacchieroni, a sua volta, ha evidenziato la complementarità delle due iniziative legislative, analoghe nelle finalità e negli obiettivi, con qualche diversità, comunque non sostanziale, soltanto nell'articolato.
È stato quindi deciso di investire da subito l'Ufficio legislativo di Palazzo Cesaroni affinché possa produrre un testo unico, sintesi delle due proposte, per dare poi il via all'iter in Commissione con l'iniziale audizione dell'assessore regionale all'agricoltura.
SCHEDA – Si parla di agricoltura sociale a proposito di quelle pratiche agricole mirate a sostenere il recupero socio-riabilitativo e l'inserimento lavorativo di persone con “bassa capacità contrattuale”, vale a dire persone con disabilità psichiche, detenuti, ex-tossicodipendenti, minori, emigrati. L'agricoltura sociale si caratterizza quindi come espressione di multifunzionalità nel campo dei servizi alla persona e al territorio, affiancando alla tradizionale funzione produttiva la capacità di generare benefici per fasce vulnerabili della popolazione, dando luogo a servizi innovativi che possono rispondere efficacemente alla crisi dei tradizionali sistemi di assistenza sociale ed alla crescente richiesta di personalizzazione e qualificazione dei servizi sociali.
Fino ad oggi diversi soggetti provenienti dal terzo settore, in particolare attraverso l'esperienza delle cooperative sociali, si sono fatti promotori dell'integrazione lavorativa di fasce svantaggiate. Negli ultimi anni è cresciuto anche l'impegno degli imprenditori agricoli in questo contesto, in particolare con l'esperienza delle fattorie didattiche, che sono un riferimento significativo per le attività di supporto all'educazione promosse dai Comuni e dalle istituzioni scolastiche. In Umbria, però, non esiste ancora un definito quadro di riferimento legislativo, che è pertanto necessario costruire per sviluppare quel “nuovo modello di welfare locale” che dà diritto ai finanziamenti previsti nel Piano di sviluppo rurale 2007-2013.
Le due proposte di legge dei consiglieri regionali del Partito democratico, Andrea Smacchi e Luca Barberini, e di Gianfranco Chiacchieroni prevedono sostanzialmente il principio della promozione dell’agricoltura sociale quale strumento di educazione e di attuazione delle politiche sociali e offrono una definizione normativa di fattorie sociali nell’ottica dell’attività di impresa agricola integrata con azioni di carattere socio-sanitario, educativo, di formazione e di inserimento lavorativo, nei confronti di persone svantaggiate o a rischio emarginazione. Si punta ad istituire un elenco regionale delle fattorie sociali e l’osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, come strumenti fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge il Piano di sviluppo rurale. Sarà la Giunta regionale ad iscrivere nell'elenco le aziende che possono dedicarsi all'agricoltura sociale, alle quali verrà rilasciato anche un attestato di qualità, qualora dimostrino una particolare cura dal punto di vista dello sviluppo sostenibile. Le funzioni dell'Osservatorio, composto da un rappresentante dell'assessorato alle politiche agricole, uno dell'assessorato alle politiche sociali, uno dell'assessorato alla tutela della salute e da tre rappresentanti delle organizzazioni di impresa agricole, sono quelle di raccogliere dati sui servizi offerti dalle fattorie sociali, promuovere studi, ricerche e iniziative di sviluppo in materia di agricoltura sociale.
La Regione promuove la fruizione e la gestione di beni di soggetti pubblici o privati da parte delle fattorie sociali, e si impegna a concedere in gestione anche beni oggetto di confisca. Quindi promuove la somministrazione di prodotti agroalimentari provenienti dalle fattorie sociali nelle mense pubbliche, particolarmente in quelle scolastiche e delle aziende sanitarie. Inoltre, nell'ambito degli interventi volti a promuovere la filiera corta, la Regione si impegna a favorire la commercializzazione dei prodotti provenienti dalle fattorie sociali, anche attraverso la creazione di piattaforme dedicate. AS/PG
